Concilio dei topini

Riduci il tuo impatto ambientale con questo metodo miracoloso

Topino 106

L’articolo di copertina dell’Internazionale 1372 è “il mito del consumatore verde”, cioè puoi impegnarti quanto vuoi per l’ambiente ma non cambia nulla se non convinci l’azienda di fianco a casa tua a smettere di fare i falò con i copertoni. A parte le parole c’è un bel grafico:

(Sarà legale copiaincollare un grafico da un giornale? Ma in realtà, chi lo legge mai questo blog?)

Quindi se vado in America in bici e poi metto in cinta un’Americana forse non valeva la pena di pedalare. È abbastanza ovvio in effetti che generare un altro essere umano è di gran lunga la cosa più inquinante che puoi fare. Mi sono sempre preoccupato che le mie scelte fossero sensate dal punto di vista del riscaldamento globale ma non mi era mai venuto in mente che tutti i miei ragionamenti contano poco rispetto al momento in cui dovrò decidere se avere figli.

Aggiunta 14 ottobre 2021: c’è un post di Scott Alexander sull’argomento, Please Don’t Give Up On Having Kids Because Of Climate Change.

Commenti

    1. Intendi in generale uccidere le persone o il genocidio in particolare? Cioè conviene uccidere tutte le persone di una certa nazione o di un certo gruppo piuttosto che lo stesso numero di persone scelte casualmente?

      (Nota: non sono a favore dell’uccisione di persone.)

      1. Ucciderle per nazione o gruppo etico è un modo come un’altro per mettere in ordine il lavoro da fare 😉 E spesso conviene anche dal punto di vista logistico e dei trasporti 😉

        1. Ah ok, avevo solo pensato all’aspetto teorico della riduzione della CO2 (magari ci sono effetti di compensazione quando muore qualcuno), mentre in effetti dal punto di vista pratico se devi far fuori molta gente la storia insegna chiaramente come fare.

  1. E se il figlio è vegano?

    Intendo, il conteggio del figlio calcola la sola esistenza in vita? Se al contrario includesse anche i supposti consumi (auto sportive e squillo di lusso che lo sciagurato si potrebbe permettere) è forse un grafico un po’ troppo “conservatore”.

    Si spera che le nuove generazioni siano un po’ più attenti al proprio impatto rispetto a quelle attuali (con i classici nonni di campagna che bruciano tutto nel proprio campo).

    1. Eh è quello che mi sono chiesto anch’io guardando il grafico. Uno deve fidarsi che la stima sia abbastanza sensata da poterci fare ragionamenti senza sbagliare le conclusioni. Visto che il figlio è 30x la seconda cosa più inquinante, suppongo che rimanga la voce più importante anche aggiungendo cavilli vari.

      E poi in pratica conta solo per chi non ha già deciso di avere/non avere figli. Se ho già deciso di averne la cosa più importante è educarli al rispetto ambientale quantitativo. Se ho già deciso di non averne devo concentrarmi su automobile/aereo. Il caso incerto è quello in cui questa informazione può pesare se sono un ambientalista convinto.

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